Imprenditrice e filantropa
Violetta Maria Luisa Caprotti
“Io voglio essere serena nella consapevolezza
di poter fare del bene”.

Violetta Caprotti
Origine e formazione
Nata nel 1962 a Milano, è figlia di Bernardo Caprotti, storico fondatore di Esselunga, e di Giorgina Venosta. Il nonno materno, Guido Venosta, è stato uno dei fondatori dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Con essa, egli ha contribuito in maniera importante al reperimento dei fondi destinati alla ricerca sul cancro, individuando, infine, in Umberto Veronesi la figura di riferimento per la lotta ai tumori e per la cultura scientifica internazionale.
Il suo prezioso operato è stato insignito anche della dedica di una via a Milano.
Violetta Caprotti ha studiato all’Institut Français Le Rosey a Rolle, sulle sponde del lago di Ginevra, in Svizzera, conseguendo successivamente la laurea in Economia e Commercio all’Università Commerciale Luigi Bocconi a pieni voti nel 1986, con una tesi sulle quotazioni in borsa delle società a carattere familiare.
Parla italiano, inglese, francese e spagnolo.
Terminati gli studi, si affaccia al mondo del lavoro presso Banca Euromobiliare.
L’esperienza
in Esselunga
Violetta Caprotti approda nell’universo Esselunga, il colosso della grande distribuzione organizzata fondata nel 1957 a Milano dal padre Bernardo assieme a Guido e Claudio Caprotti, Marco Brunelli e Nelson Rockefeller. Vi resterà per oltre 10 anni, partendo dalle mansioni più comuni e crescendo progressivamente in diversi settori e progetti trasversali. Si interessa fin dall’inizio ai prodotti alimentari, gestendo anche la loro commercializzazione all’interno dei supermercati; prosegue, assieme al fratello Giuseppe, nel settore dei prodotti non alimentari, come casalinghi, libri, giornali e calze, fino a quel momento assenti nei supermercati italiani. Si cimenta poi nello studio del posizionamento di questi articoli sugli scaffali in base al loro rendimento.

Dopo essersi occupata per un periodo dello sviluppo immobiliare di nuovi spazi e supermercati, Violetta Caprotti inizia la scalata alla Comunicazione e al Marketing aziendale. A capo di un gruppo di 30 persone, Violetta Caprotti si concentra sul design del packaging dei marchi privati e sullo sviluppo delle campagne pubblicitarie e promozionali, reinventando l’intera comunicazione del Gruppo, grazie anche alle celebri campagne firmate Armando Testa, come “Topolino Rapanello”, la più memorabile e vincitrice di diversi premi, Libellule, Piselli e altre ancora.
Intuendo la centralità della fidelizzazione del cliente, Violetta Caprotti inventa la Carta Fidaty, la carta fedeltà per la raccolta di punti, l’ottenimento di premi e l’applicazione di sconti, che, all’epoca, ha pesato per il 95% sul fatturato di Esselunga. Questa iniziativa è intrapresa direttamente da lei, sostenuta da un’unica risorsa e si articola in interventi informatici, di comunicazione con la clientela, di creazione del programma promozionale, di gestione della carta nei punti vendita e verso tutti i fornitori, la cui rosa annovera, tra gli altri, Procter&Gamble, Coca Cola e Johnson&Johnson.
Dopo questo periodo lungo e intenso, Violetta Caprotti interrompe la sua attività operativa in Esselunga, senza tuttavia rinunciare al suo ruolo nel Consiglio di Amministrazione. Inizia così per lei un nuovo capitolo della sua vita professionale e personale a New York, dove per 10 anni si interessa e opera nel settore dell’arte.
Insieme al suo pool di finanzieri, fiscalisti, comunicatori e avvocati, Violetta Caprotti gestisce il suo patrimonio immobiliare e finanziario.